MG EHS: curata e ben dotata, ma lo sterzo…
La MG EHS è una suv ibrida plug-in ben equipaggiata e rifinita; è prodotta in Cina (dalla Saic, che possiede lo storico marchio inglese) e non costa troppo. Vivaci le prestazioni a batterie cariche, ma in curva lo sterzo è pesante.
Dal 1922, anno della sua creazione, lo storico marchio inglese MG ha affrontato diversi passaggi di proprietà (negli anni 90 fu anche della BMW), e dal 2005 è in mani cinesi. Nel 2007 è entrato a far parte del gruppo Saic, un colosso dell’auto nel paese della Grande Muraglia. Terminata nel 2016 la produzione nel Regno Unito è rimasta solo quella in Cina, e circa un anno fa sono stati lanciati in Europa i nuovi modelli, due suv a basse emissioni: l’ibrida plug-in MG EHS e l’elettrica ZS (leggi qui per saperne di più). La MG EHS arriva nelle concessionarie italiane in questi giorni in due allestimenti, dai prezzi molto interessanti: Excite (35.850 euro) ed Exclusive (38.350 euro). E beneficiando degli incentivi statali e dello sconto della casa scendono ulteriormente: alla fine la riduzione è, in caso di rottamazione, di 6.940 euro (contro i 6.500 imposti dalla legge Bilancio), mentre per chi non ha un vecchio usato da demolire il “taglio” è di 3.720 euro.
Lunga 457 cm, la MG EHS è una suv media con forme sinuose e un frontale non privo di personalità, grazie ai sottili fari (full led per la Exclusive, alogeni per la Excite) e alla mascherina con effetto 3D. Dietro, i parafanghi larghi danno un aspetto muscoloso e i due scarichi cromati aggiungono un tocco di grinta. Altrettanto gradevole l’abitacolo, spazioso e davvero ben rifinito. Oltre ai sedili, nella Exclusive sono rivestiti in pelle la plancia e i pannelli delle porte. Anche qui non manca la sportività, grazie alle poltrone avvolgenti (fin troppo sulle spalle), con poggiatesta integrati, e alla pedaliera in alluminio. Sul divano (che ha schienali regolabili nell’inclinazione) lo spazio è davvero notevole: può distendere le gambe anche chi siede al centro, visto il tunnel sul pavimento alto solo sei centimetri. Nel caso in cui dietro si viaggi in due, si può contare su un bracciolo centrale comodo e curato, con tanto di portaoggetti e due portabibita. Quello anteriore, fra le poltrone, invece, nasconde un vano refrigerato dall’aria del “clima”. A proposito, il condizionamento dell’abitacolo va gestito dal sistema multimediale sopra la plancia: una soluzione meno pratica rispetto ai tradizionali tasti fisici, anche considerato che lo schermo a sfioramento di 10,1” non è dei più reattivi nella risposta (lo si nota soprattutto quando si deve inserire un indirizzo nel navigatore)
In Italia questa suv arriverà solo in versione ibrida plug-in, spinta da un 1.5 da 162 CV supportato da un motore elettrico da 122 (per 258 cavalli combinati). Insieme, danno alla MG EHS 1.5 T GDI Plug-in Hybrid una bella vivacità. Ma quando la batteria al litio da 16,6 kWh va “a zero”, il brio cala in maniera sensibile e peggiora un po’ anche la fluidità di marcia offerta dalla particolare trasmissione automatica, che abbina un cambio a sei marce per il 1.5 a benzina a uno a quattro rapporti per l’unità a corrente. Nel complesso, comunque, questa suv è confortevole. Anche la tenuta di strada non delude, ma negli inserimenti in curva il volante diventa pesante da girare (problema che non si riscontra in manovra), e se si riaccelera con decisione a ruote non ancora dritte si perde molto in precisione, a causa dell’abbondante coppia motrice trasmessa alle ruote anteriori: la trazione 4×4 non è prevista. Quanto ai consumi, come per tutte le ibride plug-in dipendono dalla frequenza con cui si “fa il pieno” alle batterie, dalle colonnine pubbliche (fino a 3,7 kW) o da una presa domestica. Nel peggiore dei casi, esaurita la carica, abbiamo letto sul computer di bordo 12 km/litro, un valore non eccezionale, che ci riserviamo di verificare prossimamente con i nostri strumenti (leggi qui) in occasione di un test per la rivista.